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(PDF) Programmazione Neurolinguistica Medica (PNL) e Salute. Dal Corpo all'Emotivit&
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Publisher: Armando Curcio Editore15.01Università Campus Bio-Medico di RomaDiscover the world's research15+ million members118+ million publications700k+ research projects
<<Parte importante della relazione medico-paziente è la capacità di ispi-rare fiducia al paziente, trasmettendo con l’eloquenza dei gesti la con-vinzione di essere in grado di guarire o, per lo meno, l’impegno ariversare tutte le risorse di cui si dispone in questa relazione, che co-munque deve sempre risultare terapeutica>>.Paola BinettiNeuropsichiatra infantileDeputata del Parlamento italiano<<Qualche medico può dirsi: “Non capisco perché i miei pazienti se nevanno o sono nervosi”. Dovrebbe prima chiedersi: “Qual è lo statod’animo in cui sono quando mi trovo con i miei pazienti?”. La rispostanon dovrebbe essere un’autocondanna, ma: “Quale sarebbe lo statomigliore per stare con i miei pazienti? Quando è stata una volta in cuil’ho provato? Fammelo ricordare...”. E quindi, per conseguenza, ilmondo intorno a noi cambierà!>>.Ivano Bonocore Fondatore HYPNL ProfessionalMentore Maximo HYPRO MasterFinalmente la PNL Medica con ta-glio scientifico, sintetico e avvin-cente. Un manuale con più di 40esercizi pratici di pronto uso, cheparte dalla teoria e, soprattutto, siconcentra sulla pratica: fornisce letecniche per gestire la propria emo-tività e quella del paziente che si hadi fronte. Obiettivo è infatti dare glistrumenti della comunicazione cor-porea nel campo della sanità, mi-gliorando la vita degli operatorisanitari e di chi si rivolge a loro.
Unimportante contributo scientifico almondo della PNL e della comuni-cazione non-verbale.Tra esercizi, articoli e interessanticase history, il libro affronta inmodo teorico e pratico quegliaspetti trascurati dalla formazioneuniversitaria, ma tanto importanti ereali nella vita di chi vive quotidia-namente l’ambito sanitario.Un manuale approfondito e di fa-cile consultazione che non può nonessere presente nello studio di unvero esperto del campo,
sia egli me-dico, infermiere, tecnico, dietista opaziente.Claudio Pensieri è un health-carecoach, esperto di Comunicazionesanitaria e Bioetica. Si è formato inFrancia presso la NLP Internatio-nal e in Italia con i migliori trainerdi derivazione bandleriana. Avvia la sua carriera di ricercatore inambito di Comunicazione sanitariapresso diverse istituzioni pubblichecome l’Università Campus Bio-Me-dico di Roma, la Regione Basilicata,la Società italiana di Pedagogia me-dica e la FIMMG.A tutto ciò affianca la sua forma-zione in Programmazione Neuro-linguistica e Ipnosi, producendoarticoli scientifici e libri sulla suaapplicazione in ambito sanitario.Diventa formatore e docente perdiverse istituzioni pubbliche, as-sume il ruolo di responsabile dellaMedical Division della HYPROMaster S.r.l. (azienda di formazionenel campo di PNL e Ipnosi) ed èiscritto alla HYPNL Professional,associazione di professionisti in Ip-nosi e PNL.EUR22,00www.armandocurcioeditore.itwww.curciostore.com<<Un invito all’azione per i professionisti della Sanità. Da tenere sempre con sé>>.Antonio TomassiniPresidente Commissione Igiene e Sanità Senato della Repubblicacover_def.qxd:Layout 1
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SAPER&FARE(C) 2012 Gruppo Armando Curcio Editore S.p.A., Romawww.armandocurcioeditore.itwww.curciostore.comISBN978-88-Tutti i diritti sono riservati, incluso il diritto di riproduzione integralee/o parziale in qualsiasi forma.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
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Quello che il brucochiama fine del mondo,il resto del mondo lo chiama farfalla.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
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- 7 -IndicePrefazione 9di Alessio SavarinoIntroduzione 13Capitolo I. La PNL 17(Programmazione neurolinguistica)Capitolo II. Il vaso di vetro 21Capitolo III. I modelli 27Capitolo IV. Emozioni 37IV.1 Intervista a Paola Binetti 46Capitolo V. Stati interni 53V.1 Intervista a Egidio Giordano 65Capitolo VI. Acuità sensoriale 67VI.1 Intervista a Ciro Basile Fasolo 76Capitolo VII. Ancoraggio e semplificazione 79VII.1 Intervista a Ivano Bonocore 86Capitolo VIII. Emozioni e CNV 91Capitolo IX. Otello e Brokaw 113Capitolo X. Din Don Dan 131X.1 Intervista a Stefano Alice 133Capitolo XI. L’Albero dei problemi 135XI.1 Intervista a Maddalena Pennacchini 151Capitolo XII. Submodalità 155PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 8 -Conclusione 185Bibliografia e sitografia 187PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 9 -PrefazioneCredici. Credi che <>. Nell’esatto momento in cui ti siedi di frontea un paziente e operi da medico, devi essere fermamente convinto che <<le per-sone possono migliorare>>. E devi crederci come credi che <<è importante res-pirare>>. Letteralmente.Le nostre credenze, cioè tutto ciò che riteniamo possibile, impossibile, vero ofalso, guidano il nostro comportamento, automaticamente. ? per questo che sia che tu <> sia che tu <>,hai comunque ragione. E, soprattutto, così sarà. Se <<non credi di riuscire inqualcosa>>, infatti, sicuramente non ti impegnerai nel processo e difficilmente se <>, invece, ti impegnerai nel processo e più facil-mente riuscirai.Il nostro sistema di credenze è un livello fondamentale della nostra psiche.Ciò che scegliamo di credere, infatti, riguardo alla vita, al mondo, alle relazionio a qualsiasi altra cosa indirizza le nostre azioni, determina il nostro impegnoe compie un passo fondamentale per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Partiresti mai per un’impresa che ritieni impossibile?Se credi che non sia possibile immergersi a 100 metri di profondità in apnea,non ti impegnerai nell’allenamento e non raggiungerai l’obiettivo. Ma se crediin quella possibilità e consideri l’impresa possibile, ti impegnerai e potraioltrepassare quel limite. Ora, la cosa più importante da capire riguardo alle credenze è che ciò di cuisiamo convinti non dipende direttamente da una realtà esterna, bensì dal sig-nificato che decidiamo di attribuire a ciò che accade. Avrai sicuramente notatopersone piangere e altre ridere di fronte allo stesso evento. E avrai certamentefatto caso a come alcune persone si arrabbino e altre gioiscano in situazionisimili. Nota, per esempio, la varietà di interpretazioni, anche diametralmenteopposte, che vengono associate a una stessa esperienza importante come, peresempio, un esame. ? un pò come avere a che fare con la <<punteggiatura dellavita>>. Se io ti dicessi: <>, come lo inter-preteresti? Usciresti da porta e cortile? Non usciresti? Dipende dalla pun-teggiatura che decidi di usare nella frase.Bene, il nostro sistema di convinzioni è relativo al senso che attribuiamo afatti specifici e agli input sensoriali. Alcuni di noi prendono una bocciaturacome un fallimento in base al quale rinunciare, altri come un risultato per cuiPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 10 -Claudio Pensieriimpegnarsi maggiormente. Ora, prova a riflettere sulle profonde differenze econseguenze generate da questi pensieri:- <>;- <>;- <>;- <>;- <>;- <>.Essere convinti di qualcosa crea una profezia che si auto-avvera, poiché il nos-tro sistema di convinzioni funziona esattamente come un mirino neurologicoche fa sì che, consciamente e inconsciamente, il nostro cervello ricerchi le con-ferme a ciò di cui siamo convinti. Voglio farti sorridere un po’, perché tutto parte da un po’ di buonumore. Se credo che l’attraversamento stradale di un gattino di colore nero recheràsciagura, comincerò automaticamente a notare ciò che di negativo accadrànel succ mi predisporrò affinché ciò ne attribuiròla responsabilità al micio (il quale, probabilmente, gironzola per il quartierefiero della sua bellissima stella bianca sul petto); e potenzierò la mia credenza,o percorso sinaptico. Ora, chiediamoci: <<Quanti di questi micetti neri sono presenti nella miatesta?>>.E, soprattutto: <>.? per questo che le credenze sono anche dette <>.Se credo che non sia possibile correre i 100 metri piani in meno di 9’79’’ nonpotrò abbassare questo record. Ma se qualcuno da qualche parte nel mondoconsidera l’impresa possibile, si impegna nell’allenamento e stabilisce unnuovo record, allora avrà distrutto una forma crista ren-derà possibile a tante altre persone credere nella possibilità di correre al disotto di quella vecchia soglia, facendo sì che, come per magia, ciò diventi viavia più comune.Ti piacerebbe essere uno di questi precursori nel tuo campo di specializ-zazione? Fino a qualche decennio fa, per esempio, le operazioni in artroscopia esiste-vano solamente nella <> di alcuni uomini che ne erano convinti.Credenze come: <>, <>, <>sono convinzioni che ci limitano rispetto alle possibilità naturali, conscie einconscie, di cui disponiamo. L’essere umano ha infinite risorse e capacitàancora del tutto inesplorate, basti pensare a tutti i dossier che documentanoPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 11 -PNL Medica e Salutei numerosissimi casi di re-missioni spontanee. Non erano forse, per la maggiorparte, considerate guarigioni impossibili? Nell’arco del tempo tante malattiesono state considerate inguaribili, molte piaghe archiviate come incurabili…finchè è arrivato qualcuno che ha ritenuto possibile la cura e ha dato speranzanel futuro. Ha provato e riprovato, ancora e ancora, finchè non è riuscito.Il mio augurio è che anche tu scelga di essere una di queste persone. Devi solodecidere che <>.Se ci credi, tutta la tua comunicazione, tutti i tuoi comportamenti, tutta la tuavita, ris se ci credi sarà più facile che ci credano anchei tuoi pazienti e se ci crediamo avremo fatto il primo passo nel processo dimiglioramento.Credici. Credi che <>. Sii convinto che <<le persone possonomigliorare>>, meglio, che <>, meglio ancora, che<>. E devi crederci come credi che <<è importante res-pirare>>.
Letteralmente. Anzi, neurologicamente. Ti auguro un buon lavoro con il dottor Claudio Pensieri. Credo che insiemea lui potrai imparare nuove e utili cose. Ne sono convinto in modo limpido,chiaro, brillante, profondo, POTENTE, dolby surround e re-go-la-re comeil ritmo della mia respirazione!Alessio SavarinoPresidente di HYPNL ProfessionalMentore Illustre della HYPRO Master S.r.l.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
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- 13 -Introduzione<<C’erano una volta in Tibet due monaci che avevano fatto voto di castità.Durante un viaggio verso il Nepal i due monaci si trovarono nei pressi di un fiume.Sulla sponda notarono che c’era una donna che aveva grosse difficoltànel deambulare, così uno dei due monaci ruppe il voto del silenzio e chiesealla donna se necessitava di aiuto per guadare il fiume.La donna accettò volentieri il suo aiuto e, mentre l’altro monacolo guardava esterrefatto, il primo monaco la prese in braccio e guadò il fiume.Arrivato sull’altra sponda la fece scendere e salutò gentilmente.La donnna contraccambiò il saluto e ringraziò il monaco.I due monaci si rimisero a camminare. Dopo un miglio il secondo monacochiese al primo: “Scusa, ma quella era una donna?”. E il primo: “Sì”.Dopo un altro miglio: “Ma noi non avevamo fatto voto di castità?”. E il primo: “Sì”.Dopo un altro miglio: “Ma non abbiamo portato una donna al di là del fiume?”.E il primo monaco lo guardò e rispose: “...>>.Mentre hai in mano questo libro e puoi sentire i vari suoni all’interno dellastanza in cui ti trovi, puoi anche leggere chiaramente le parole che, nero subianco, si stagliano davanti ai tuoi occhi e tutto ciò non ti genera forse queltipico stato di felice curiosità che ti spinge a interessarti ai contenuti?Questo libro nasce da una serie di seminari e laboratori che ho tenuto in alcunipoliclinici universitari italiani. Gli studenti, dopo aver frequentato il primolaboratorio sulla comunicazione, spesso mi chiedevano come potevano fareper essere nello stato d’animo adeguato alle esperienze che dovevano affron-tare. Ormai quegli studenti sapevano bene che per poter comunicare effica-cemente con gli altri è molto importante saper gestire i propri stati interni, leproprie emozioni, in pratica è importante saper indirizzare la propria emoti-vità in modo sano e costruttivo. Non solo, in alcuni focus group condotti coninfermieri e medici romani è uscita una richiesta non ascoltata dalle istituzioni:quella di formazione in comunicazione interpersonale.Medici e infermieri sono spesso costretti ad auto-formarsi su tematiche inerentiaspetti non specifici delle loro attività. Ecco che, per esempio, in un ospedaledi Roma le infermiere si autoformano sulla comunicazione, mentre altri stu-denti si aggregano in associazioni, come la S.I.Pe.M. Giovani e si autoformanoPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 14 -Claudio Pensierigratuitamente, incorrendo però in rischi molto gravi come la competenza nonprofessionistica dell’argomento.Mi spiego meglio. Immagina che tu abbia voglia di imparare qualcosa sull’uti-lizzo di un programma di video-grafica. Sicuramente andrai dal miglior graphicdesigner che conosci e gli chiederai se ti può aiutare.Se si rompe un tubo dell’acqua in casa, probabilmente chiamerai un idraulico,allo stesso modo se
si rompe il motore della macchina forse andrai dal mec-canico che ha le competenze e la professionalità per riparare il guasto.Invece, quello che sta succedendo in Italia nella sanità è: <<Devo imparare qual-cosa sull’utilizzo di un programma di grafica? Vado dal panettiere sotto casa,ho sentito che lui si è fatto i volantini da solo e poi sta proprio sotto casa mia...>>.Il problema, ancor più grave è che quello che imparo dal panettiere, spessonon corretto o comunque migliorabile, lo rispiego poi a tutti i miei colleghi,secondo le mie limitate conoscenze dell’argomento ed esperienza in quelcampo. Creerò così una serie di persone che non saranno competenti in quelletematiche ma, siccome hanno fatto <>, si credono in grado di farlo,a tutto svantaggio dei poveri pazienti che capitano sotto di loro e dell’aziendasanitaria con cui collaborano: le nozioni sbagliate si passano e si attiva un cir-colo vizioso difficile da individuare e risanare, poiché ormai è diventato strut-turale e non personale.Ma torniamo alle esperienze pratiche.Quanti di noi hanno mai pensato, alla vigilia di un’esperienza da affrontare,di non riuscire a farcela? Oppure, la sera prima di un esame, pensare di venire bocciati? O di sbagliare un’operazione chirurgica difficile, per passare poi una notta-taccia senza dormire, arrivando stremati al giorno dopo?Durante una ricerca condotta dalla YatW1 sulla comunicazione sanitaria nelLazio, il primario del pronto soccorso di un ospedale di Roma raccontò: <<Lamattina mi sveglio, entro in macchina e mi dico: “Sono pronto per andare intrincea”>>.Gli stati interni influiscono sui nostri comportamenti, pensate semplicementealla postura. Quando siamo tristi, tendiamo ad avere la testa piegata in avanti,guardiamo per terra spesso in Ad e K2, spalle ricurve in avanti, ecc.Ora pensa a un giorno felice.Probabilmente guardavi l’orizzonte o ancora più in alto, le spalle erano drittee la respirazione regolare.Quale dei due stati interni secondo te è il migliore per affrontare una giornatadi lavoro?PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 15 -PNL Medica e SaluteQuesto libro ha tra i suoi obiettivi la diffusione di alcune tecniche utili allagestione dei propri stati interni. Poiché spesso in ambito sanitario non si riescea soddisfare la richiesta dei dipendenti di avere una formazione in comunica-zione e gestione degli stati emotivi, questo libro vuole offrire una panoramicadi alcune tecniche disponibili e, almeno in parte, raccogliere e soddisfare ilbisogno degli operatori sanitari.Dal report di alcuni focus group effettuati presso diversi ospedali romani, incui erano presenti medici e infermieri, è infatti emerso: <<Le pratiche per laformazione degli operatori circa tematiche quali la qualità, la comunicazioneinterpersonale o la gestione degli stati emotivi, presenti con una certa fre-quenza in passato, sono state da qualche anno d ancheda questo punto di vista la struttura è percepita come lontana dai desideridell’utente>>3.Gli esercizi presentati sono una raccolta di tecniche utilizzate da: Programma-zione neurolinguistica (PNL) classica, PNL3, Quantum Persuasion, P.N.E.A.P.(Programmazione neuroenergetica con allineamento progressivo), Comunica-zione sanitaria e Comunicazione persuasiva. Questo non vuol dire che tali tec-niche siano le migliori in assoluto, ma quelle contenute in questo libro sonostate sperimentate direttamente dagli operatori del settore sanitario e, con iloro consigli e suggerimenti, sono state selezionate quelle ritenute più utili.Vi invitiamo quindi a leggere con piacere, ma a non fermarvi qui. Informatevi,leggete altri libri e fate parte di nuovi laboratori finchè non trovate quel mixdi tecniche che vi soddisfano nella vostra personale gestione degli stati interni.<<Come dice il vecchio saggio:“Raggiungere gli obiettivi ci soddisfa. Perseguirli ci arricchisce”>>.GM° Ivano Bonocore1Young at Work Communication, la ricerca Processi comunicativi in ambito sanitario: il paziente numero o per-sona? è stata effettuata tra il 2008 e il 2010, www.yatw.it.2Ad sta per Dialogo interno e K sta per Cenestesico, si veda Claudio Pensieri, La comunicazione Medico-pa-ziente, NLP International Ltd, UK 2009, p. 84.3 Progetto di Ricerca sui processi comunicativi in ambito sanitario a cura della Young at Work Communicationper la ANBP, cfr. Il Paziente Numero o Persona? Valori d’Impresa e responsabilità sociale, Associazione NazionaleFra la Banche Popolari (ANBP), Abstract, 2010, p. 5.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
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- 17 -Capitolo I. La PNL(Programmazione neurolinguistica)La Programmazione neurolinguistica classica, la P.N.E.A.P.4e la PNL3 costi-tuiscono il sistema di principi che sottendono alle tecniche utilizzate inPNL&Emotività, è quindi necessario accennare al significato del termine<>.I fondatori della Programmazione neurolinguistica, Richard Bandler e JohnGrinder, nella metà degli anni Settanta definirono la PNL come <<un atteg-giamento e una metodologia che va oltre uno schema di tecniche>>5.La prima PNL nasce soprattutto dalla comprensione, condotta da un gruppodi studio presso l’università di Santa Cruz (California), delle strategie utilizzateda molti comu il modellamento di Milton Erickson6ha,in questo sviluppo, un ruolo fondamentale.Grinder e Bandler, negli anni Ottanta, ispirandosi a ciò che hanno realizzatosia i linguisti sia i matematici, decisero di creare dei modelli di intervento auso della psicoterapia e dello sviluppo personale7. Questa sfida era partico-larmente audace: si proponeva con risolutezza di creare modelli di efficaciapiuttosto che elaborare un’ulteriore teoria. Si sono ispirati principalmente aVirginia Satir, nota per i suoi interventi nel campo della psicologia familiare,Fritz Perls, inventore della Gestalt-terapia, il già citato Milton Erickson, ce-lebre psichiatra e altri.? importante precisare la differenza tra teoria e modello: il ruolo di un mo-dello è descrivere il funzionamento di un sistema, mentre una teoria tenta dispiegare perché quel sistema funziona in un certo modo. Si potrebbe così rias-sumere: la teoria si interessa del <>, il modello del <>.Gli autori della Programmazione neurolinguistica hanno attinto dai loro am-biti di competenza: la psicologia, la linguistica, la cibernetica. Sono stati in-fluenzati dalla cultura americana, che apprezza l’efficienza, il pragmatismo, ilrisparmio di tempo. Questo modo di procedere è stato considerato un pro-blema poiché la PNL non fonda la sua efficacia in una molteplicità di teorieo ricerche scientifiche che ne validano le teorie, ma nell’esperienza pragmaticaed empirica degli operatori. Alla base, infatti, c’è una metodologia chiamatamodeling, che Bandler e Grinder usarono per scoprire ciò che Erickson, Perlse la Satir facevano quando lavoravano con i loro pazienti. Il modeling consistenell’individuare persone che hanno raggiunto risultati eccellenti nel proprioPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 18 -Claudio Pensierisettore, osservare ciò che fanno, porre loro delle domande e capire come siapossibile ottenere gli stessi risultati8.La luce nuova che la PNL porta alla comunicazione umana e al cambiamentosi inserisce nella scia del lavoro di Paul Watzlawick e della scuola di Palo Alto,sulla scia delle terapie brevi e delle terapie familiari9.Analizziamo ora nello specifico l’acronimo PNL10:- Programmazione: lavoro mentale che avviene nell’individuo nel momento incui riceve un’informazione. Abbiamo dei patrimoni di programmi racchiusinella nostra mente che possono essere modificati. ? il processo di organizza-zione delle componenti di un sistema per il conseguimento di risultati speci-fici. In PNL, in realtà, il termine <> è qualcosa di più sottile,riguarda i nostri automatismi, i nostri schemi ripetitivi di pensiero e di com-portamento. Questi programmi funzionano inconsciamente, ecco perché nor-malmente non ne siamo consapevoli. ? importante scoprire e usare quelli chefunzionano veramente bene e che raggiungono risultati eccellenti. ? possibilepoi ricombinare i programmi tra loro e arrivare a livelli di complessità cre-scente, moltiplicando così il numero di <> possibili.- Neuro: è tutto ciò che riguarda il sistema nervoso, la neurologia, il cervello.Ogni comportamento è il risultato di processi neurologici. Circa 2 milioni didati circolano nel sistema nervoso al secondo, anche quando dormiamo11. At-tribuiamo un senso a quelle informazioni creandoci una personale rappresen-tazione di esse: immagini, suoni e sensazioni. La nostra capacità di program- marci si basa sull’attività del cervello, particolarmente (ma non solo) su quelladel neo-encefalo, caratteristico di alcuni mammiferi, il cui massimo sviluppo ènell’uomo. Questi programmi vengono sistemati in maniera tale da diventaredelle configurazioni neurali, perché l’esperienza è filtrata ed elaborata dal nostrosistema nervoso attraverso i cinque sensi. - Linguistica: il linguaggio è, da un lato, un riflesso di ciò che pensiamo e,dall’altro, è ciò che struttura il nostro pensiero. L’ascolto attento di ciò chedice una persona ci dà informazioni preziose sul suo modo di costruire <<lasua idea della realtà>>. ? quindi evidente che, percependo il mondo attraversoi cinque sensi, ogni persona elabora le cose in modo diverso da un’altra. Unavolta ottenute tutte le informazioni si attua un processo interno di elabora-zione mentale che è composto dalle rappresentazioni mentali di quello chesi è percepito. Queste rappresentazioni mentali influenzeranno valori e con-vinzioni che, a loro volta, innescheranno uno stato interno strutturato daemozioni, sentimenti, sensazioni che formano i programmi mentali, ossia lestrategie delle persone ancora sotto forma di rappresentazioni mentali.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 19 -PNL Medica e SaluteOgnuno di noi percepisce il mondo dall’unico, privilegiato punto di vista delproprio quadro di riferimento. Come afferma Erickson: <<Traduciamo sempreil linguaggio dell’altro nel nostro>>.Poiché la PNL è a tutt’oggi al centro di notevoli discussioni circa la sua scien-tificità e la sua validità, per una serie di motivi che abbiamo analizzato nel vo-lume precedente (Pensieri, La comunicazione cit.), non tratteremo la parte<>, quella riferita alla terapia e alla diagnosi, ma
solo la parte relativaalla gestione dell’emotività. Molte delle tecniche descritte in questo libro sirifanno infatti a quelle derivanti dalla comunicazione efficace aziendale e allaPNL12. Per il momento proponiamo degli esercizi di gestione degli stati emo-tivi in modo neutro, senza dire in modo paradigmatico che essa deve svolgersiin questo modo, ma lasciando libero il lettore di decidere se applicare questeconoscenze o meno.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 20 -Punto per punto1) Programmazione: si riferisce al processo di organizzazione delle componentidi un sistema (le rappresentazioni sensoriali) per il conseguimento di risultatispecifici.2) Neuro: indica il principio fondamentale secondo cui ogni comportamentoè il risultato di processi neurologici.3) Linguistica: i processi neurali vengono rappresentati, ordinati e disposti insequenza, in modelli e strategie, attraverso il linguaggio e i sistemi di comuni-cazione.4) Il Modellamento: serve per conoscere la struttura dell’esperienza soggettiva(<>), quindi si parte dall’estrazione della strategiache si vuole prendere a modello, modificare o utilizzare e poi la si disseziona.4 La Programmazione neuroenergetica con allineamento progressivo è la disciplina fondata da Ivano Bonocore,mentore maximo di HYPRO Master e fondatore di HYPNL Professional.5 Tad James, David Shepard, Comunicare in pubblico magicamente, NLP Italy, Bergamo 2004, p. 27.6 Milton H. Erickson (Nevada, 5 dicembre 1901-Arizona, 25 marzo 1980) si è laureato in medicina e psicologiaall’Università del Wisconsin e ha insegnato psichiatria alla Wayne State University. ? stato presidente e fonda-tore della Società americana di ipnosi clinica e membro delle associazioni americane di psichiatria, di psicologiae di psicopatologia.7Nei primi libri che hanno scritto, Bandler e Grinder hanno dedicato alcuni capitoli alla <> della PNL,ispirandosi al modello TOTE. In particolare, nella versione italiana di Programmazione Neurolinguistica del1980, il traduttore si è rifatto alla traduzione di Miller, Galanter e Pribram, Piani e struttura del comportamento,Franco Angeli, Milano 1973.8Vittorio Gallese, La molteplice natura delle relazioni interpersonali: la ricerca di un comune meccanismo neu-rofisiologico, <>, n. 1, 2003,pp. 24-47, disponibile su http://www.swif.uniba.it/lei/ai/networks/.9Nelly Bidot, Bernard Morat, 80 giorni per capirsi, Xenia edizioni, Milano 1994, p. 7. 10 Per un’analisi più approfondita sulla PNL in generale, sui suoi punti di forza e di debolezza, sulle ricerchepro e contro la sua utilità e la sua validità scientifica, cfr. Pensieri, PNL&Sanità cit.11 James, Shephard, Comunicare in pubblico magicamente cit., p. 34.12 Ipnosi Clinica, PNL3, www.neurolinguistic.com, istituto NLP International/ISI-CNV, collegato alla Asso-ciation Europeenne PNL.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 21 -Capitolo II. Il vaso di vetroA quei tempi ero ancora uno studente universitario. Era una calda e assolatamattina d’estate, fortunatamente l’aula universitaria in cui mi trovavo aveval’aria condizionata e la temperatura era fresca, la sedia su cui ero seduto eradi una comoda stoffa blu. Potevo sentire il rumore del condizionatore d’ariadi sottofondo e stavo parla stavo molto bene, pronto adassistere a una nuova noiosa lezione.Tutti smettemmo di parlare quando un curioso professore entrò portando unvaso di vetro e due buste di plastica bianca. Dopo aver messo il vaso sulla cat-tedra tirò fuori dalla busta bianca delle grosse pietre grigie.Iniziò a inserirle una alla volta nel vaso di vetro trasparente, fino a riempirlo.Ci chiese cosa vedessimo.Subito un mio compagno rispose: <>.Il professore allora aggiunse della ghiaia e ci interrogò nuovamente: <<Vediamoun grosso vaso vetro pieno di pietre e di ghiaia, più pieno di prima>>, risposeun altro mio amico.A questo punto il curioso professore aggiunse della sabbia fine e riformulò lasolita domanda. Incuriositi, non sapevamo bene cosa rispondere, aspettandociprobabilmente un’altra sorpresa, ma comunque qualcuno trovò il coraggio didire: <<Vediamo un vaso di vetro pieno di pietre, ghiaia e sabbia, ma forse col-mabile con dell’acqua>>.Così il professore lo riempì di acqua e domandò quale fosse secondo noi ilsenso della dimostrazione.Immediatamente un ragazzo disse: <<? chiaro, non si può mai essere sicuri diuna cosa fatta perché è in ogni caso migliorabile>>.L’insegnante accettò la risposta sottolineandone l’importanza ai fini della no-stra costante ricerca di miglioramento, ma allo stesso tempo ci deluse affer-mando: <<Ciò che dite è certamente corretto e importante, ma una cosa chenon mi avete detto è ancora più importante...>>. Tra le molte sfide che l’ingresso del nuovo secolo ci apre, quella che riguardala medicina è di primaria importanza. Nel campo della sanità, infatti, i pro-gressi vertiginosi della ricerca e della tecnologia fanno aumentare in manieraquasi esponenziale la richiesta sociale di terapie sempre più complesse e co-stose, cosa che pone problemi formativi ed economici finora mai sperimentati.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 22 -Claudio PensieriL’informatica e la biologia molecolare, per esempio, fino a poco tempo faerano considerate materie specialistiche, mentre ora stanno entrando con pre-potenza nel bagaglio culturale del medico, creando una forte necessità di ag-giornamento,
indispensabile per il rapido sviluppo applicativo nella praticamedica di ogni giorno. Si tratta di un progresso tanto benefico quanto costoso,tanto che anche nei paesi con una florida economia il tasso di spesa sanitariacresce in misura molto superiore all’incremento del PIL.Ciò obbliga a operare scelte, spesso molto dolorose, nell’erogazione dell’assistenzae i medici vanno formati a questi nuovi processi decisionali, inserendo nel loropiano di studi nuovi saperi, come ad esempio la gestione e l’organizzazione, l’eco-nomia sanitaria, la sociologia e, in alcuni rari e sporadici casi, le medical humanities,per non perdere di vista la dimensione umana nell’esercizio del proprio lavoro.Solo ora, con il processo di <> in corso in sanità, si iniza a parlaredi <<comunicazione sanitaria>>. L’OMS pone come irrinunciabile il gold standard dellacompetenza effettiva a 360 gradi, richiamando l’attenzione dei medici sulla relazionestrettissima che vincola stato di salute e sviluppo socio-economico, tema troppospesso assente dalla preparazione professionale dei medici e degli infermieri13.In Europa, alcune piccole realtà si iniziano a muovere verso questi obiettivi.Le communication skills, sotto il profilo concettuale, appaiono esplicitamentedistribuite tra alcuni corsi segnalati nella tabella seguente:Tab. 1. Presenza di communication skills nei corsi classici.CorsiVrije Universiteitof AmsterdamUniversiteitof AntwerpJagellonianUniversity ofKrakowUniversityCampus Biomedico ofRomeAntropologia X XPsicologia X X X XMetodologiaclinica X X X XClinica Medica X X X XPsichiatria X X X XPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 27 -Capitolo III. I modelliEro seduto nella fredda sala d’attesa, era inverno e il silenzio mi avvolgevamentre sulla tipica dura sedia di plastica, spesso presente negli studi medici,attendevo il mio turno. Mi trovavo nella mia Asl di riferimento ed era la primavolta che andavo a rinnovare la mia patente. Spesso nei giorni precedenti miero chiesto come si sarebbe svolta la visita, che tipo di esami avrei fatto. Unaforte curiosità mi spingeva a immaginare tutta una serie di esami strani, comeprendere al volo un oggetto per testare i miei riflessi o guardare delle lucicolorate per distinguerne i colori. Avevo fissato l’appuntamento alle 15:15 edero arrivato in perfetto orario, stavo seduto su quella dura sedia di plastica mar-rone proprio davanti la porta del medico che mi avrebbe dovuto visitare.Avevo finito di mangiare da poco ed ero un pò assonnato, ma in generale stavobene e mi sentivo a mio agio. Potevo sentire due persone che parlavano di musica, nella porta accanto aquella in cui dovevo entrare io. Il loro discorso era incentrato sulla figlia di unodei due che voleva entrare nel mondo della musica, per far capire di cosa stesseparlando, uno
mise il cd in cui si poteva sentire la voce della cantante. Lamusica era a un volume medio, ma dalla mia posizione potevo sentirla be-nissimo, riuscivo anche a distinguere i vari strumenti. Alle 15:15, in perfetto orario, la porta si aprì e uscì il paziente precedente. Ilmedico non sapendo effettivamente cosa mi aspettasse,mi agitai, la mia respirazione si fece più veloce e il cuore iniziò a battere piùvelocemente, le mie mani iniziarono a sudare... sì, ero decisamente agitato eil silenzio del medico non mi aiutava a tranquillizzarmi. Senza guardarmi infaccia, controllò il suo foglio e disse: <>, midiede un foglio da compilare ed una penna, mi disse di riempire il modulo.Nel frattempo, notando che avevo lasciato i moduli sul tavolo, mi disse: <<In-tanto che lei compila, io mi servo da solo, così scrivo anche io qualcosa>>, eprese la mia busta con i documenti. La sua battuta mi fece sorridere, ma ancoranon mi sentivo a mio agio, ero ancora agitato. Riempiti i moduli, mi disse diappoggiare le spalle al muro e leggere delle lettere appese alle pareti, poi mifece sedere e mi chiese di leggere dei numeri dentro un libro tutto colorato.Prese la marca da bollo e il bollettino postale e li spillò su un foglio.Nella mia mente tutta una serie di domande si arrovellarono tra loro, contri-buendo a farmi agitare ancora di più. Che cosa sarebbe accaduto? DovevoPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 28 -Claudio Pensieriaspettarmi una patente nuova? Quando sarebbe arrivata? Dovevo fare qual-che altro esame? Era tutto finito? Cosa sarebbe accaduto se non mi arrivavail tagliando della Motorizzazione civile?Guardai il mio orologio, erano passati 6 minuti da quando ero entrato, queltempo mi era sembrato un’eternità. Dato che avevo visto il foglio delle pre-notazioni e avevo notato che erano fissate ogni 15 minuti, mi decisi a fare ledomande che avevo pensato. Volevo comunicare con lui.Il medico iniziò a rispondere alle mie domande. Mentre ripiegavo il foglio cheavevo deciso di tenere nella mia patente fino all’arrivo del tagliando, vidi ildottore che si alzava e si portava alle mie spalle. Continuavo a fare do-mande per me importanti mentre mettevo a posto i documenti nella borsa elui continuava a rispondermi, finchè qualcosa nella nostra comunicazionecambiò. Spessissimo si sente parlare di comunicazione e della sua importanza. Tantepersone ne parlano: psicologi, scienziati, sociologi, uomini di marketing, inge-gneri, fisici, medici, infermieri ecc.Molte definizioni sono state date e molte se ne daranno.Come spesso e volentieri accade nella vita di tutti i giorni, bisogna scegliereda che punto di vista guardare l’oggetto in discussione (in questo caso lacomunicazione) e scegliere gli elementi (o gli assiomi) che riteniamo si con-facciano al meglio al nostro modo di pensare.Villamira15 afferma che:Per informazione si intende: la diminuzione dell’incertezza (o l’aumento dellacertezza) che subisce il destinatario quando viene ragun’unità di informazione tra due possibilità si chiama <>. Se si pone unaLa comunicazione è lo scambio di informazionitra due o più entitàin grado di emettere e ricevere segnali;intendendo per scambio un processo interattivoin cui è presente un meccanismo di feedbacko retroazione.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 29 -PNL Medica e Salutescala di conoscenza Dio-pietra, ogni volta che arriva un’informazione aumentail nostro grado di conoscenza, e facciamo un passetto avanti sulla scala.L’informazione è in relazione alla conoscenza, posseduta dal destinatario,delle regole che governano una sequenza di messaggi che incide sul calcolodell’informazione in transito.Sulla base degli studi di psicologia sociale, combinati a quelli relativi alle tec-niche di comunicazione, molti studiosi specializzati nell’informazione hannoteorizzato alcuni postulati che cercano di descrivere il comportamentodi chi riceve un qualunque tipo di messaggio, in particolare il messaggiopersuasivo. Riconosciuto, infatti, che la maggior parte della comunicazionepuò essere ricondotta a un gioco di persuasione, i ricercatori hanno focalizzatoi propri interessi sul messaggio stesso, analizzandone il tipo di trasmissione,ricezione, decodificazione e assimilazione, per vedere se, infine, questa fonteche presenta argomenti e fatti, ragionamenti e conclusioni riesce a produrrequalche effetto nel ricevente. Ma prima ancora bisogna chiedersi: come fun-ziona la trasmissione di informazioni?La teoria matematica dell’informazione prese le mosse dalla risoluzione di unpreciso problema tecnico: studiare le condizioni per migliorare l’efficienzadella trasmissione di segnali. Ed è quindi diventata uno schema generaledei processi comunicativi che individua gli elementi presenti ogni qual voltasi verifica un trasferimento di informazione. Come lo stesso Weaver ha speci-ficato (Fig. 1), quando si parla con un’altra persona il cervello è la codifica-zione dell’informazione, l’apparato vocale il trasmittente, le vibrazioni sonoreattraverso l’aria il canale della comunicazione, l’orecchio dell’interlocutore ilricettore e il suo cervello il decodificatore del messaggio16.Fig.1. Modello Shannon Weaver.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 30 -Claudio PensieriQuesto modello è la base di ogni comunicazione e verrà poi sviluppato nel-l’ambito della <> e degli studi sociologici sulla comunicazione.Immaginiamo che il messaggio da veicolare a un ricevente sia la nona sinfoniadi Beethoven (o Inno alla Gioia). Il modello matematico dell’informazione af-ferma che il messaggio è la serie di note che compongono il tema principale,ma esse possono giungere alle nostre orecchie in varie forme. Una cosa infattiè sentire la canzone da un cd attraverso lo stereo di casa: i suoni sono abba-stanza caldi e carichi, i bassi si possono percepire facilmente e siamo abba-stanza coinvolti dalla canzone. Esperienza diversa invece è stare seduto sullasedia, davanti al proprio pc portatile che suona lo stesso brano in Mp3 (chedi per sé è già una compressione) e quindi le onde sonore sono più compresserispetto ai formati WAV tutti possiamo continuare a percepire il temaprincipale e i vari strumenti, ma facendo attenzione al proprio registro senso-riale auditivo si riconosceranno delle forti differenze tra i file Mp3 del portatilee i cd dello stereo di casa. Allo stesso tempo riusciamo a distinguere il motivoprincipale e rimaniamo comunque affascinati dalla canzone. Ora immagi-niamo lo stesso motivo suonato dalla suoneria del vostro cellulare. Pur distin-guendo le note principali, il messaggio di base rimane lo stesso, ma non ècoinvolgente come gli altri e, infine, non è coinvolgente come sentire la nonadi Beethoven suonata da un’orchestra sinfonica all’Auditorium, seduto su unacomoda poltrona di velluto rosso e facendo caso alle vibrazioni che ogni sin-golo strumento e l’orchestra nel complesso riescono a creare e a trasmetterci.? proprio così che funziona la comunicazione. I messaggi che il medico puòdare possono essere gli stessi, ma <> li dà fa la differenza tra una suoneriadi un cellulare e un’orchestra sinfonica.In seguito, il linguista Roman Jackobson ampliò questo modello inserendo al-cune variabili prima non prese in considerazione.Fig. 2. Modello jackobsoniano.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 31 -PNL Medica e SaluteEmittente e Destinatario possono essere pensati sia come persone sia comegruppi o istituzioni. Il primo invia al secondo un messaggio organizzato se-condo un codice, che bisogna supporre almeno in parte comune a entrambi(più si avvicinano e più si ha rapport o empatia). Affinché il messaggio possa raggiungere il suo obiettivo, è essenziale che visia un contatto fra emittente e destinatario e, dunque, che un canale li leghi.Il messaggio riguarda un contesto, vale a dire che si riferisce a una certa realtà(fisica, sociale, culturale ecc.) di cui si parla.Questo modello può essere migliorato e arricchito prendendo in considera-zione altri due parametri importanti: la punteggiatura e le emozioni.- Per punteggiatura si intende quell’operazione che consiste nel separare qual-che cosa da qualcos’altro che le sta vicino. Nello specifico vuol dire che ilmondo esterno (il <>) invia un’infinità di stimoli al nostro cervello(2.2 milioni di bit al secondo17) e, quindi, per una legge di economia mentalel’essere umano decide quali percepire coscientemente e quali no. Con questaoperazione di <> (il cervello umano elabora a livello cosciente sola-mente 134 bit al secondo, cioè lo 0,00061% di quanto riceve) stiamo <<pun-teggiando>> il mondo esterno. Non solo… questa punteggiatura avviene sia inentrata (input) che in uscita (output): quello che noi diciamo e facciamo devepassare attraverso la nostra punteggiatura, cioè il nostro punto di vista, la no-stra <>18:- Per emozione si intende un sistema di risposte istantanee, fisiologiche,espressive e cognitive a una sollecitazione interna o esterna. In una <<rela-zione interpersonale>> è importantissimo lo stato interno che state comuni-cando. Nel momento in cui interagite con altre persone, oltre alle cose chedite e
fate, interviene anche l’emozione che provate. Vi sarà sicuramentecapitato di parlare con una persona ansiosa o irrequieta e, dopo
poco, visiete sentiti ansiosi o irrequieti anche voi, oppure di parlare con una per-sona estremamente calma e tranquilla, e subito vi siete sentiti altrettantocalmi e tranquilli. Le emozioni si manifestano in modi diversi: fisiologica-mente attraverso il non-verbale, sudorazione, gestualità, macro-movimentidel corpo e micro-movimenti, aumento della frequenza del battito cardiacoLa mappa non è il territorio.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 37 -Capitolo IV. EmozioniEra una fredda mattina d’inverno, quando mi trovai alla periferia di Pinyao,una piccola città dell’entroterra cinese. Ero di ritorno da Xian (la città del-l’Esercito di Terracotta) e mi stavo dirigendo a Pechino, la grande metropoliindustrializzata cinese. Ricordo che il cielo era grigio e il freddo pungente,stavo per cominciare il lungo viaggio in treno.Ero in piedi in mezzo ai miei bagagli, potevo sentire il rumore delle bicicletteche passavano e cominciai a far caso alle persone intorno a me.Avevo notato che le città cinesi in cui ero stato finora assomigliavano moltoalle città europee, il suono dei clacson delle macchine e dei campanelli dellebicilicette mi ricordavano il rumore convulso del traffico di Roma: gente checorre di fretta per il lavoro, metropolitane piene di persone, grattacieli e villespaziose intercalate da sobborghi (Hutong) in cui la povertà regnava silente.Ma nel viaggio in Cina avevo anche visto villaggi fatti di case scavate nellemontagne, senza acqua corrente né energia elettrica, il carbone (nel miglioredei casi) era il combustibile maggiormente usato per scaldarsi.Mentre osservavo l’accampamento e i loro occupanti che badavano alle propriefaccende quotidiane, notai un piccolo bambino che doveva avere all’incirca 3-4 anni. Stava giocando sulla strada fangosa che circondava il paesino. Racco-glieva i ciottoli tra la spazzatura accumulata ai bordi della strada e poi lidisponeva in un ordine diverso, utilizzando anche dei pezzetti di legno marroneche aveva trovato sul
ogni volta che finiva, faceva una buffarisata e riniziava. Sembrava divertirsi molto, era abbastanza magro e indossavai tipici pantaloni imbottiti cinesi di color blu scuro, rattoppati alla meno peggioe la camicia imbottita rossa tutta logorata. Guardandolo giocare con i ciottolidella strada fangosa, pensai di non aver mai visto nessuno divertirsi a fare qual-cosa più di quanto non sembrasse fare lui. Lo osservai per circa mezz’ora finchècon Massimo, il mio compagno di viaggio, non salimmo sull’autobus e, mentremi allontanavo, mi colpì molto quel fantastico sorriso stampato sul viso.Per quanto le emozioni siano alla portata quotidiana di ogni individuo e del-l’esperienza soggettiva che ognuno di noi fa abitualmente dei propri stati emo-tivi, il loro studio ha conseguito un accordo relativamente scarso tra le diversearee di indagine. Questo si intuisce già dalle diverse definizioni di <>che possiamo trovare in letteratura.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 38 -Claudio PensieriJohn WatsonIl fondatore del comportamentismo introdusse l’idea che l’emozione è unareazione strutturata, ereditaria che implica modificazioni in tutti i meccanismicorporei ma, in particolare, nei sistemi viscerali e ghiandolari. Queste modi-ficazioni hanno pattern diversi per emozioni diverse19.William JamesSi occupò essenzialmente di un problema di successione dei vari stati del-l’evento <>. Riteneva che le modificazioni corporee si avessero perprime e le sensazioni dell’emozione non erano altro che la consapevolezzadelle modificazioni stesse da parte dell’individuo. James è stato il primo che, facendo riferimento ai processi neurofisiologici, hadefinito l’emozione in termini operativi come <> (to feel) i cambiamentineurovegetativi che hanno luogo a livello viscerale, a seguito dello stimolo eli-citante: <<Non tremiamo perché abbiamo paura, ma abbiamo paura perché tre-miamo, non piangiamo perché siamo tristi, ma siamo tristi perché piangiamo>>.In tal modo James sottolinea la base biologica dell’emozione, che stabiliscel’importanza dell’attivazione fisiologica (arousal) dell’organismo. Insieme aLange, pensava che le emozioni risultassero dall’azione di schemi di attivitàdel sistema nervoso periferico sul cervello e che le emozioni non fossero altroche la consapevolezza di un cambiamento fisiologico in risposta a uno stimoloattivante20.Per questi motivi, secondo la teoria di James, è impossibile immaginare diprovare un’emozione senza percepirne al contempo i sintomi fisici.Walter Cannon Riteneva che talamo e ipotalamo fossero il centro d’integrazione delle sensa-zioni e dei comportamenti a esse legati21.Tramite esperimenti su animali cui erano state asportate parti di cervello, de-dusse che l’emozione è il prodotto di un’interazione di sensazioni e compor-tamenti a opera del talamo e dell’ipotalamo. Data la percezione di unostimolo, avviene un’attivazione ipotalamica che sfocia in una sensazione emo-zionale e una modificazione fisiologica.La funzione delle emozioni, per Cannon, è gestire le situazioni di emergenzaconnesse con i problemi di sopravvivenza.John BowlbyIntroduce l’idea che le emozioni siano legate alla valutazione degli eventiPNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
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- 53 -Capitolo V. Stati interniEra una fresca mattina di primavera e stavo andando a tenere un seminario alPoliclinico Umberto I° di Roma.Il sole splendeva alto e la luce illuminava le antiche mura romane in mattoncinirosso scuro che stanno davanti all’ingresso del Pronto soccorso.La lezione che stavo per tenere era l’ultima di un ciclo di seminari sulla ge-stione delle emozioni in sanità.Arrivato all’ingresso della Clinica chirurgica, proprio davanti alle macchinettedel caffè, un’allieva mi fermò e mi disse una cosa molto interessante. Il corsoera di livello avanzato e presupponeva tutte le conoscenze contenute nel miolibro precedente35.Quindi, Giovanna venne da me e mi disse: <<Sai, ieri ero con il prof. e l’hovisto molto triste, tutti noi sappiamo che ha dei problemi in famiglia, peròquando siamo entrati in sala operatoria ho provato a sincronizzarmi con lui ecreare il rapport adeguato36 per fargli cambiare stato interno, in modo da farloentrare in uno stato interno potenziante per l’operazione che stavamo per af- ma non ci sono riuscita, alla fine ero triste anche io>>.Tutti sanno orientativamente cos’è il Transfert37. In psicanalisi, è il processodi trasposizione inconsapevole, nella persona dell’analista, di sentimenti pro-vati dal soggetto38. Ma se può avvenire dal soggetto all’analista, è possibileanche il contrario, quindi lo stato d’animo o stato interno del medico può(o almeno dovrebbe) guidare quello dell’interlocutore. Questo per dire chela comunicazione interpersonale avviene su due piani, tra loro strettamentecollegati:a) il primo è quello che, normalmente, si esplicita in 3 fattori: verbale (cioè illinguaggio, l’uso delle parole), paraverbale (volume, tono, flusso e ritmo dellavoce) e non verbale (il linguaggio del corpo);b) il secondo (quello della metacomunicazione) avviene tramite gli stati in-terni, comunemente detti <>.E tra i due, quello più efficace, è effettivamente il secondo.Possiamo tornare a quanto detto prima, un’emozione è un sistema di risposteistantanee – fisiologiche, espressive e cognitive – a una sollecitazione internao esterna:PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 54 -Claudio Pensieri- Le risposte fisiologiche possono essere straordinariamente intense. Per esem-pio, quelle congruenti a uno stimolo pauroso derivano dall’azione del sistemanervoso simpatico e di un ormone (l’adrenalina) prodotto dalle ghiandole sur-renali: ritmo e profondità della respirazione aumentano, crescono la frequenzacardiaca e la quantità di sangue pompato a ogni battito, aumenta la pressione,il sangue arriva più ai muscoli che agli organi interni e si carica di zuccheroprodotto dal fegato, diminuisce la produzione di saliva in bocca e aumenta lasudorazione, le pupille si dilatano per far entrare più luce. A questo punto, ilcorpo è pronto a fornire un feedback di attacco o fuga. - Chiamiamo espressive tutte le risposte che coinvolgono il comportamento,sia involontario sia volontario: modi di atteggiare il volto (espressioni), modidi atteggiare il corpo (posture) e risposte motorie rapide e automatiche (i tra-salimenti sono in gran parte risposte espressive involontarie). A queste vannoaggiunte tutte quelle volontarie: applaudire urlando <>, strizzare unocchio, correre incontro a qualcuno per abbracciarlo o prenderlo a bastonate.- Le risposte cognitive sono quelle che diamo a partire dalla rappresentazioneche noi stessi ci siamo fatti di un’emozione: il nome che le attribuiamo, glieventi che abbiamo imparato ad associarle, le metafore che usiamo per de-scriverla39. Se non vi trovate nello stato interno ideale per incontrare il paziente, a pocoserviranno le vostre conoscenze e le vostre abili capacità.Durante la giornata e nel corso della settimana viviamo una moltitudine distati interni. In un dato momento ci sentiamo allegri, gioiosi, in un altro cupi,vulnerabili ecc. Torniamo con la mente alla giornata di ieri.Esercizio 2Descrivi ad alta voce o nella tua mente la giornata di ieri, da quando hai apertogli occhi a quando sei arrivato a lavoro.Pensa ad almeno 5 punti fondamentali della giornata di ieri.Cos’è successo in quell’arco di tempo?Quando hai finito di lavorare, sei tornato a casa?Cos’è successo durante il tragitto?Ricordati la descrizione che hai appena fatto.Ora, invece di considerare la giornata di ieri come un susseguirsi di azioni,pensala come un concatenamento di stati d’animo.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 63 -PNL Medica e SaluteN.B.Poniamo il caso che un vostro collega vi abbia fatto irritare e voi mentalmentevi dite una cosa del tipo: <>.? utile cantare con una musica da circo o una per voi divertente come quelladi Benny Hill o della Macarena la stessa frase che vi siete detti irritati: provareper credere!Vi è mai capitato di parlare con una persona ansiosa o irrequieta e, dopo unpoco, vi siete sentiti ansiosi o irrequieti anche voi? Oppure di parlare con persone estremamente calme e tranquille e subito visiete sentiti altrettanto calmi e tranquilli?Un medico dovrebbe essere in grado di capire quale stato interno sia più ade-guato al momento dell’interazione con il paziente. Si ponga il caso di un pa-ziente teso e nervoso che si reca dal medico curante prima di essere sottopostoa un’operazione chirurgica. Se il medico, nell’interazione, è in uno stato in-terno di nervosismo o insicurezza, cosa proverà il paziente alla fine del dia-logo? E se invece il medico provasse tranquillità o serenità? Naturalmente la cosa non è così semplice come appare, ma una delle tantestrategie applicabili potrebbe essere: 1) creare rapport con il paziente (Tecnica: sincronizzazione);2) cambiare il proprio stato interno in quello più utile e giusto al momento(Tecnica: àncoraggio);3) assicurarsi che il soggetto abbia cambiato il proprio stato interno iniziale(Tecnica: segnali ideomotori, deglutizione, respirazione, mimica facciale, pa-raverbale ecc.).A seconda dell punto di vista che adotti nella tua vita, sai che le relazioni pos-sono portare guarigione o essere delle sale di tortura emozionale.Così, io risposi a Giovanna: <<Ora, hai fatto esperienza che gli stati interni sipassano. Per riuscire a cambiare gli stati interni degli altri bisogna prima riu-scire a “mantenere” il proprio.Le àncore sono un ottimo strumento per farlo.Quando ti sincronizzi e ti accorgi di aver perso lo stato interno adeguato, usauna tua àncora e recupera quello stato>>.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 68 -Claudio Pensieriselezionano e amplificano certi segnali deboli, a volte infine incanalano i se-gnali in molte direzioni anziché in una sola.Solo una piccola parte dell’informazione sensitiva importante evoca una ri-sposta motoria immediata. La rimanente viene per lo più immagazzinata peressere utilizzata in futuro nel controllo di attività motorie e nell’elaborazionedi processi mentali. Quindi, a ogni stimolo sensoriale corrisponde un’emo-zione, la quale a sua volta determina una risposta programmata del nostrocervello, che consiste nel comportamento riflesso. Spesso, la funzione delleemozioni è di spingerci all’azione ed è per questo che esse appartengono soloed esclusivamente al presente, perché è in esso che noi agiamo. Da un puntodi vista temporale, esse sono circoscritte al momento stesso in cui le proviamo.Quante volte nel provare una qualsiasi emozione ci siamo sentiti completa-mente incapaci di prendere il sopravvento su di essa?Quante volte ci siamo detti che dovremmo arrivare a controllare meglio le no-stre emozioni?Non si tratta esclusivamente di un problema di autocontrollo. Nella maggiorparte delle esperienze che viviamo nella nostra vita, non sappiamo definire leemozioni che proviamo, non captiamo i pensieri che le accompagnano, nondecifriamo le immagini, suoni e sensazioni che a loro volta sorreggono i pen-sieri. Per poter agire direttamente sulle nostre emozioni è necessario capire laloro importanza e la loro utilità.Siamo esseri emotivi, è impossibile non provare emozioni!Tutti i nostri gesti, atteggiamenti, pensieri e azioni possono essere ricondottia una nostra emozione del momento. Addirittura il nostro corpo ci parla diemozioni represse, di esperienze o sentimenti che abbiamo nascosto nel nostroinconscio... ogni postura parla di noi!Carl Jung diceva: <<Senza emozioni, l’oscurità non può cedere il passo alla lucee l’apatia non può lasciar posto al movimento>>45. Finora abbiamo affrontato lacomunicazione a livello di segnali verbali e non verbali. Forse non tutti sannoche nel rapporto comunicativo tra due persone è relativamente poco importantesaper rispecchiare o ricalcare l’altro, se non si è nello stato interno adeguato allasituazione. Ciò che realmente conta nella comunicazione interpersonale, infatti,sono gli stati interni e non si intende il Vaticano o San Marino, che sono Statiinterni all’Italia, ma le emozioni. Se consideriamo la comunicazione su più livelli,il metalivello che guida le conversazioni è deputato alle emozioni.Vi è mai capitato di parlare con una persona molto ansiosa? Di quelle cheparlano molto velocemente senza fare pause e che gesticolano parecchio emolto in fretta?PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 69 -PNL Medica e SaluteSe quella persona vi dicesse di stare calmi, voi vi tranquillizzereste?Le emozioni guidano la comunicazione!Nella relazione interpersonale è importantissimo lo stato interno con il qualenoi comunichiamo. Nel momento in cui interagiamo con altre persone, oltrealle cose che diciamo e facciamo, interviene anche l’emozione che proviamoin quel momento. A volte, infatti, le nostre emozioni possono impedirci diascoltare attivamente la persona che ci sta davanti.Non so se ti è mai capitato di parlare con un tuo amico, mentre lui ti raccontatutto quello che gli è accaduto negli ultimi mesi: il trasloco, il lavoro, i pro-blemi nel rapporto con la moglie/compagna e tanti altri argomenti, e tu conla testa sei altrove. Lo guardi negli occhi e ogni tanto annuisci con la testa,poi pensi all’ultima telefonata che hai ricevuto e che ti ha fatto arrabbiare, agliappuntamenti che nel pomeriggio dovrai affrontare e a come raggiungere ilposto dove dovrai andare, alla persona noiosa che dovrai incontrare dopo ecc.Ecco, questo è quello che qualcuno mette sotto la voce <> e che sarebbeIl caso Norman CousinsBloccato a letto da una spondiloartrite anchilosante, una dolorosa e grave malattiadelle articolazioni, gli era stata pronosticata una probabilità di guarigione su 500.<<Tutto questo mi ha dato un bel po’ da pensare – ha scritto in un articolo del 1976–. Fino a quel momento avevo lasciato che i medic allora, però,mi sentii spinto a entrare in azione. Mi sembrava chiaro che, se volevo essere quell’unosu 500, avrei fatto meglio a diventare qualcosa di più di uno spettatore passivo>>.Cousins ha cominciato a documentarsi sulle ricerche più recenti e, d’accordo colsuo medico, è poi giunto alla decisione di interrompere il trattamento con anal-gesici, di assumere alte dosi di vitamina C e di cominciare un programma di <<emo-zioni positive>> con, soprattutto, abbondanti e intense risate. A questo scopo, siera procurato le registrazioni delle candid camera televisive, film dei fratelli Marxe di altri famosi comici, letture umoristiche.L’idea si è dimostrata subito efficace: dieci minuti di risate servivano da antido-lorifico e permettevano almeno due ore di sonno indisturbato. Il miglioramentoè continuato, lentamente ma costantemente, finché il giornalista non riprese il la-voro a pieno ritmo.Secondo alcuni specialisti, la spiegazione sta nel fatto che la risata rallenta la pro-duzione del cortisone che, col tempo, danneggia il secondoaltri è perché essa stimola le cellule nervose a produrre betaendorfine (analoghecome struttura chimica e come effetti alla morfina), sembra quindi che lo statodell’umore incide sulle difese immunitarie46.PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 70 -Claudio Pensieripiù opportuno chiamare <>. L’ascoltoimplica una considerazione dell’altro e del suo ruolo nell’interazione. Ascol-tare permette di cogliere i messaggi dell’altro, di entrare in contatto con lui.<> vuol dire desiderare di essere in relazione con l’altro. Ladisponibilità all’ascolto emerge anche dalla comunicazione non verbale delnostro atteggiamento, bisogna dunque essere le emozioniche proviamo si manifestano, infatti, attraverso micro-movimenti del corpo alivello inconscio e quindi non si possono simulare. Ascoltare non vuol diresemplicemente restare in silenzio e annuire con la testa.Chi ascolta, invia una serie di messaggi che esprimono interesse e disponibilitàad ascoltare, si tratta di stimoli verbali e non verbali che, sembra, diventanoun riverbero all’interno dell’interlocutore tramite i suoi neuroni specchio. Chiè disposto ad ascoltare, sa che l’altro ha sempre qualcosa da comunicare eche, in ogni caso, lo arricchirà.Conoscere come comunichiamo ci aiuta a comprendere la relazione e le dif-ficoltà che a volte si presentano, ma è importante anche perché ci permettedi utilizzare nuove strategie volte a migliorarci. Per comprendere effettiva-mente l’altro, non basta scoprire il processo, non basta distinguere e analiz-zare, occorre una vera partecipazione emotiva che implica un percorso diconsapevolezza. Un cammino interiore che viene inteso come capacità del-l’uomo di evolversi, tramite le proprie esperienze, di riuscire a cogliere gli ele-menti utili e instaurare un rapporto autentico e chiaro con l’altro.A ogni istante, ciò che viviamo interiormente si compone di una moltitudinedi associazioni di circuiti neuronali, da cui emergono immagini, suoni e sen-sazioni che si rivelano esteriormente, con un comportamento di cui si possonodescrivere le componenti non verbali. Nel cervello, naturalmente, esistonodelle aree dedicate a ognuno di questi registri: c’è la zona della visione (divisain aree, per modalità V1, V2 ecc.) quella dedicata al suono (corteccia uditivaprimaria, area di associazione uditiva ecc.), quella dedicata al gusto e così via.Utilizzare <> le parti del nostro cervello corrisponde ad aumentarne la pla-sticità. Cioè, ogni volta che lo usiamo (il cervello), esso si modifica e genera nuoveconnessioni o ne distrugge altre. A noi interessa generare nuove connessioni perpoter ampliare la <>. Ora affronteremo la gestione e il controllodegli stati interni e individueremo altri indicatori verbali e non verbali utili allagestione di un’efficiente comunicazione. Iniziamo subito con la <<Calibrazioneistantanea>>, consiste nell’individuare certi stati interni e richiamarli a nostro pia-cere. Potrai notare, ancora una volta, che puoi sfruttare più a fondo le tue risorsee trarne un interessante beneficio. Pensa come potrebbe migliorare la tua vita sePNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 71 -PNL Medica e Saluteavessi sempre a disposizione i tuoi migliori stati d’animo: rilassamento, concen-trazione, passione, gioia, pace, divertimento, solo per citarne alcuni.Facciamo ora un piccolo esercizio. Anche se non sei un chirurgo, immagina didover partecipare a un’o la notte precedente hai dormitopoco e il traffico ti ha fatto arrivare innervosito e irritato a lavoro. Non riesci atrovare parcheggio e devi camminare a passo svelto per arrivare in orario. Orasei arrivato in sala operatoria e ti appresti a prepararti per l’ hai il fia-tone e il cuore batte velocemente per lo sforzo fisico di prima. La tua mente di-vaga su tutto quello che ti è successo e su ciò che ti aspetta ancora da fare durantela giornata. Come affronti l’operazione?Quale stato interno ti può essere utile richiamare in questa situazione?Potrebbe essere <> o <>, oppure quello che prefe-risci (scegli il nome di uno stato che pensi ti possa essere utile nel tuo lavoroe sostituiscilo nel prossimo esercizio a <>).Esercizio 8 – Calibrazione istantaneaQuesto esercizio consiste nel richiamare uno stato emotivo del passato, ab-biamo scelto lo stato di concentrazione ma, se vuoi, puoi sostituire alla parola<> lo stato interno che più desideri provare qui e ora.- Hai mai provato <>?- Quando vuoi, chiudi gli occhi e ricorda una volta in cui hai provato <<con-centrazione>>... e avvisami quando l’hai trovata... (pausa)- Ora, nell’esperienza, nella quale hai provato <> dove sei?- All’aperto o al chiuso?- ? giorno o notte?- Sei in piedi seduto o sdraiato?- Sei da solo o in compagnia?- La luce è naturale o artificiale?- Qual è il colore dominante intorno a te?- Quali suoni riesci a sentire?- I tuoi piedi poggiano a terra? - Le tue cosce sono tese o rilassate?- I tuoi glutei? - La tua schiena è inclinata, dritta, curva? - Le tue braccia? - La tua testa? - Che sensazione provi?- Dove la provi (in quale parte del corpo)?PNL_interno_def:PNL DEFINITIVO
- 80 -Claudio PensieriLo stesso sarà per i pazienti: quando devono eseguire una serie di analisi o de-vono frequentare lo stesso laboratorio o lo stesso ambulatorio, sarà molto im-portante l’emozione che associano a quel luogo, perché essa influenzerà ancheil rapporto che instaureranno con il medico. Naturalmente quest’ultimo nonha alcuna possibilità di intervenire su questo fattore, perché l’emotività che ilpaziente <> sul luogo fisico non è di sua responsabilità né ha i mezzi perfare qualcosa in merito, mentre dovrebbe essere compito della struttura sanitariaintervenire in questo setttore (ecco uno dei motivi per cui i nuovi ospedali ven-gono costruiti in modo sempre più simile agli alberghi, con una grande halld’accoglienza interna). Può sembrare strano, ma l’ambiente fisico è il primocontatto comunicativo/relazionale che la sanità instaura con i pazienti, allo stessomodo di un ambulatorio di medicina generale o di un laboratorio per le analisi.Poiché a noi non piace lasciare ad altre persone o ambienti esterni la possibilitàdi manipolare e indirizzare le nostre emozioni ma, anzi, a noi piace essere i veripadroni della nostra vita, diventa indispensabile che iniziamo a capire quali sonole nostre emozioni e individuare quali attualmente ci limitano e quali ci poten-ziano. Il passato, in fondo, dovrebbe essere semplicemente informativo, noi rive-diamo le esperienze del passato per correggere il presente e migliorare il nostrofuturo! Sicuramente il respiro ha un grande peso sulla nostra emotività, il nostromodo di respirare influenza ed è influenzato dalle nostre emozioni, quando siamoagitati è esperienza comune che il nostro respiro aumenta di velocità ma non diintensità. Sull’utilizzo del respiro c’è una grande letteratura, da quella sportiva aquella religiosa, da quella medica a quella filosofica. Ti propongo ora di fare unpiccolo esercizio di respirazione, io lo utilizzo spesso, magari prima di una confe-renza o quando sono agitato, puoi provarlo anche te.Esercizio 14 – RespirazioneChiudi gli occhi e fai un profondo respiro. Espira completamente. Quando inspiri conta, lentamente, il numero <> nella tua mente.Trattieni il respiro per 3 secondi.Ora espira lentamente contando <>.Ora inspira di nuovo lentamente contando il numero <>. Trattieni il respiro per tre secondi.Ora espira contando <>.Ora inspira di nuovo contando il numero <>. Trattieni il respiro per tre secondi.Ora espira contando <>.Ripetere la sequ

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